Un altro ostacolo per i piccoli commercianti
Come noto, il Legislatore Fiscale italiano ha obbligato, a partire dal 2020 tutti i Contribuenti esonerati dall’emissione della fattura elettronica ex art. 22 DPR 633/1972 all’obbligo dei corrispettivi telematici.
Con questo sistema, quindi, si elimina il vecchio “scontrino” e “ricevuta fiscale”, in luogo del nuovo “documento commerciale”. A differenza dei primi due, il documento commerciale non ha alcuna validità ai fini fiscali, ma servirà esclusivamente come garanzia del bene acquistato per eventuali resi.
Questo nuovo obbligo esonera i commercianti alla tenuta del registro dei corrispettivi, in quanto ogni giorno alla chiusura del registratore di cassa, il sistema invierà in Agenzia delle Entrate un file XML con l’ammontare di tutte le operazioni giornaliere (Imponibile, Iva, resi, ecc.).
Il Contribuente ha a disposizione due alternative per inviare telematicamente i corrispettivi:
- sistema dell’Agenzia delle Entrate: si tratta di un sistema messo a disposizione di tutti i Contribuenti all’interno dell’area riservata nella sezione “Fatture e Corrispettivi”. In tale ipotesi il Contribuente potrà annotare l’ammontare giornaliero delle operazioni effettuate;
- registratore di cassa abilitato: in tale ipotesi, invece, è lo stesso registratore di cassa che memorizza ogni operazione e, successivamente alla chiusura giornaliera invia in automatico i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate.
Entrambi i sistemi sono alternativi, ma in ogni caso al momento dell’invio in Agenzia delle Entrate è richiesta obbligatoriamente una connessione ad internet.
Per maggiori informazioni, si può leggere l’articolo Obbligo dei corrispettivi elettronici dove sono indicati tutti i casi di obbligo o esonero dall’applicazione della nuova normativa. Inoltre, si risolvono anche eventuali dubbi in ipotesi di problemi di connessione con l’Agenzia delle Entrate.
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